

Eretta alla memoria del quinto principe di Sansevero, morto nel 1698 (e non nel 1618 come ricorda la lapide, per un errore dello scalpellino o del restauratore tardo-ottocentesco), l’opera è collocata simmetricamente rispetto a quella posta alla sinistra dell’ingresso. La critica tende ad assegnare il Monumento a Giovan Francesco di Sangro al Celebrano, ma c’è chi ha pensato al Queirolo.
Un angelo dall’espressione accorata tiene una fiaccola abbassata in segno di lutto; tornano i motivi ornamentali arborei e l’acquasantiera in forma di conchiglia. Nel complesso il monumento mostra una certa grazia e unità compositiva. La dedica di Raimondo di Sangro al bisnonno risale al 1756 e sottolinea la fedeltà del defunto alla corona spagnola, dimostrata a Salerno contro i Francesi e nel soffocamento di pericolose rivolte nel Regno di Napoli. Persa la moglie, il quinto principe di Sansevero decise in tarda età di prendere i voti ecclesiastici.

Monumento a Giovan Francesco di Sangro, quinto principe di Sansevero
